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Direttiva Greenwashing: Un progetto europeo in retromarcia, una certificazione che avanza
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Mentre l'Unione Europea si preparava a intensificare la lotta contro il greenwashing con un'ambiziosa direttiva sulle dichiarazioni ambientali, la Commissione Europea ha appena fatto una brusca retromarcia annunciando il ritiro puro e semplice di questa proposta. Una decisione che getta il quadro normativo nell'incertezza e solleva molti interrogativi.
Eppure, in questo limbo politico, una cosa è chiara: Air Label Score è più che mai una certificazione affidabile, credibile e adattata alle aspettative attuali e future. Mentre il dibattito europeo rimane aperto, la nostra etichetta continua ad andare avanti, offrendo ad aziende e consumatori un solido punto di riferimento in un ambiente spesso incerto.
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Contesto: una direttiva ambiziosa, ora bloccata
La Direttiva sulle Dichiarazioni Ambientali (Green Claims Directive) era stata concepita per combattere efficacemente il greenwashing, regolamentando rigorosamente l'uso di etichette e dichiarazioni ambientali sui prodotti. Cercava inoltre di regolamentare i sistemi di valutazione o punteggio utilizzati per evidenziare l'impatto ambientale.
Proposta nel marzo 2023, la direttiva è stata adottata in prima lettura dal Parlamento Europeo nel marzo 2024, e successivamente approvata dal Consiglio nel giugno 2024. Le negoziazioni finali avrebbero dovuto concludersi nel giugno 2025 per l'implementazione nel 2027, dopo un periodo di recepimento di 18 mesi.
Ma nel giugno 2025, un colpo di scena drammatico: la Commissione Europea ha annunciato la sua intenzione di ritirare la proposta, lasciando il futuro del testo altamente incerto.
Perché questo ritiro?
Il Partito Popolare Europeo (PPE), il più grande gruppo politico del Parlamento Europeo, ha espresso diverse critiche importanti in una lettera ufficiale:
- Eccessiva complessità della direttiva
- Rischio di onere normativo eccessivo per le aziende
- Assenza di una valutazione d'impatto formale
- Dubbi sulla proporzionalità delle misure proposte
Quali conseguenze per le imprese e la politica ambientale?
Senza una chiara direttiva europea, ogni Stato membro sarà libero di stabilire le proprie regole, il che potrebbe portare a:
- Un complesso mosaico normativo per le aziende che operano in più paesi, con costi e oneri amministrativi maggiori
- Una lotta frammentata contro il greenwashing, che indebolisce la coerenza dell'azione a livello europeo
- Maggiore confusione dei consumatori di fronte a regole divergenti
Detto questo, le aziende devono comunque conformarsi alla Direttiva (UE) 2024/825, adottata a febbraio 2024, che già stabilisce principi chiave in materia di etichette e dichiarazioni ambientali.
Direttiva (UE) 2024/825: i principali principi europei sulle etichette e dichiarazioni ambientali
Anche se la Direttiva sulle Dichiarazioni Ambientali non si concretizza, è importante ricordare che i principi europei chiave in materia di etichette sono già incorporati in altri testi, in particolare la Direttiva (UE) 2024/825, adottata il 28 febbraio 2024.
Questa direttiva definisce chiaramente cosa costituisce un sistema di certificazione affidabile e legalmente utilizzabile. Air Label Score soddisfa tutti i criteri. Ecco come ci conformiamo a ciascuno dei 4 principi chiave:
1. Trasparenza e accessibilità del sistema
Il sistema deve essere aperto a tutti gli operatori che desiderano conformarsi ai suoi requisiti, a condizioni trasparenti, eque e non discriminatorie.
- Con Air Label Score, la certificazione è aperta a tutti i produttori di prodotti che desiderano far valutare la qualità dell'aria interna dei loro prodotti.
- Le condizioni generali, le griglie di analisi, gli scenari di test e i criteri di valutazione sono disponibili pubblicamente sul nostro sito web.
- Nessun criterio soggettivo o restrittivo impedisce l'accesso alla certificazione. È progettata per essere equa, riproducibile e basata su fatti misurabili.
2. Consultazione di esperti e stakeholder
Il quadro di riferimento dell'etichetta deve essere stabilito dal suo proprietario in consultazione con le parti interessate e gli esperti pertinenti.
- Il quadro di riferimento di Air Label Score è stato sviluppato con i principali laboratori europei specializzati nella qualità dell'aria interna.
- Abbiamo anche incorporato il feedback degli operatori del settore della pulizia e dei prodotti di consumo per garantire un quadro che sia scientifico e pratico.
3. Sanzioni in caso di non conformità
Il sistema deve includere procedure in caso di mancato rispetto dei requisiti, fino al ritiro o alla sospensione dell'etichetta.
- Le nostre operazioni includono rigorose regole di controllo, dettagliate nelle nostre Condizioni Generali.
- In caso di non conformità ai criteri o di modifiche del prodotto non dichiarate, l'etichetta può essere sospesa o ritirata in qualsiasi momento, in piena trasparenza.
- Queste sanzioni sono applicate rigorosamente per preservare la credibilità dell'etichetta e la fiducia dei consumatori.
4. Verifica indipendente da parte di terzi
La conformità ai criteri deve essere verificata da una terza parte competente indipendente sia dal proprietario dell'etichetta che dal produttore.
- Tutte le analisi che portano all'etichetta Air Label Score sono eseguite da laboratori indipendenti accreditati per seguire gli standard ISO (in particolare ISO 16000, specifica per la qualità dell'aria interna).
- Questi laboratori sono riconosciuti da organismi di accreditamento nazionali come BELAC (Belgio), COFRAC (Francia) o Dakks (Germania).
- La loro indipendenza garantisce che i risultati siano imparziali, riproducibili e affidabili.
E domani, una nuova direttiva?
Rimaniamo attenti agli sviluppi normativi, ma abbiamo già dimostrato che la nostra etichetta:
- Si basa su una metodologia rigorosa e verificabile
- È pienamente allineata alle attuali aspettative europee
- È pronta ad evolvere se necessario, in consultazione con le aziende certificate
Conclusione
Il ritiro della Direttiva sulle Dichiarazioni Ambientali (Green claims directive) rallenta l'evoluzione del quadro europeo, ma il panorama è ancora in mutamento, in particolare grazie alla Direttiva 2024/825 e alle iniziative nazionali che si muovono verso una migliore informazione dei consumatori.
Le aziende rimangono libere di informare i propri clienti in modo chiaro e onesto, clienti che sono sempre più esigenti in termini di trasparenza.
L'evoluzione del quadro europeo conferma la legittimità di Air Label Score:
- Evidenzia il valore di etichette trasparenti, rigorose e scientificamente fondate, capaci di intraprendere un approccio credibile al di là delle fluttuazioni politiche.
- Conferma che certificazioni serie come la nostra soddisfano già i requisiti attuali del diritto europeo, in particolare quelli stabiliti dalla Direttiva (UE) 2024/825.
- Sottolinea l'importanza di un approccio settoriale chiaro e misurabile, in contrapposizione ad aggregati vaghi o fuorvianti.
In un contesto normativo incerto, Air Label Score rimane un riferimento affidabile e adattabile, pronto a supportare le aziende verso una maggiore trasparenza e a rassicurare i consumatori sulla qualità dell'aria interna.
Continueremo il nostro impegno con lo stesso rigore, al fianco di marchi responsabili e al servizio di un ambiente più sano per tutti.
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